mercoledì 22 settembre 2010

Poveri Miopi! Portare gli occhiali comporta dei grossi svantaggi. Vediamone alcuni. (5)

Oltre il danno,
la beffa.

Amici quattrocchi, avete notato? O tempora, o mores!
LORO si aggirano per le città e indossano montature giganti, ma non lo fanno perché non ci vedono, oh no! Lo fanno per moda.
"Per moda?" direte voi, con un misto di stupore e sdegno, andando con la mente alla vostra (e nostra!) infanzia, turbata da prese in giro di bambini con la vista di un falco e il cervello di un gabbiano.
"Sì, per moda" rispondo io, scuotendo il capo e aggiungo che alcuni, i più furbetti, non hanno nemmeno le lenti. SE fingi, almeno fallo bene!
E noi, guardandoci negli occhi attraverso il nostro necessario doppio strato di vetro graduato, sappiamo cosa stiamo pensando. Forse non è la stessa parola, ma nelle nostre mente è passato fugace un sinonimo di "cretini".
E allora, amici miopi, ma anche presbiti, astigmatici, ipermetropi! Voi, come me, come noi del team di questo blog, che dobbiamo portare gli occhiali per necessità, sediamoci e attendiamo la prossima moda. Magari fingeranno di essersi rotti un braccio e gireranno con l'arto avvolto in carta igienica. Magari gireranno con le stampelle senza averne necessità (e porta pure rogna!). Magari gireranno con una badante (e viste alcune, in questo caso, chiamarli "cretini" sarebbe sbagliato). Chi lo sa? Chi può dirlo?
Intanto, prendiamo atto della situazione.



giovedì 22 luglio 2010

Miopia nei bambini



La società odierna è cambiata rispetto ad una ventina d'anni fa. Di conseguenza l'utilizzo degli occhi è notevolmente cambiato e l'instaurarsi della miopia, serve a sopperire alle necessità di funzionalità e d'abilità visive sempre più specifiche richieste dall'impiego prossimale degli occhi.

La miopia si manifesta quando un soggetto è sottoposto a determinate condizioni ambientali. L'incidenza della miopia sulla popolazione dipende dal conseguente aumento dell'industrializzazione, scolarizzazione e dall'insieme di quelle situazioni che diventano agenti stressanti per l'organismo, come il lavoro prossimale-cognitivo.

Per intenderci meglio La miopia e' un difetto della vista che affligge circa un terzo della popolazione. I pazienti affetti da questo problema visivo hanno difficoltà a leggere i segnali stradali e vedere oggetti distanti, ma hanno una buona visione da vicino.

I più colpiti da questo disturbo, che tende a manifestarsi intorno ai nove anni, sono ovviamente i bambini che trascorrono il loro tempo dentro casa.
Far passare ai bambini almeno due o tre ore al giorno all’aperto, esposti ai raggi solari, scongiurerebbe nel 90% dei casi il rischio di contrarre la miopia. Computer e televisione, a pensarci bene, c’entrano qualcosa nel processo di deterioramento della vista, ma indirettamente. È ovvio che i bambini che giocano in casa piuttosto che in giardino tendono in misura maggiore ad usufruire di svaghi di un certo tipo, che potremmo definire “statici”.

Vista l’incidenza del disturbo, in crescita continua tra i giovanissimi di tutto il mondo, dovremmo identificare una svolta nelle abitudini della stessa collettività. E così parrebbe. I bambini oggi hanno un contatto molto limitato con la terra e con la vita all’aria aperta. Se non è il computer è la playstation, se non è la televisione è il Nintendo ad assorbire i loro pomeriggi extrascolastici. Tutto questo ha messo in allarme anche l’OMS, L’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha contato in tutto il mondo oltre un miliardo e mezzo di miopi, destinati ad essere molti di più nel giro di pochi anni.

Per risolvere la miopia è necessario un intervento di chirurgia refrattiva. L'introduzione delle lenti fachiche può risolvere anche le miopie più gravi.

mercoledì 24 marzo 2010

Poveri Miopi! Pulire gli occhiali comporta dei grossi svantaggi. Vediamone alcuni. (1)

Stagione: prossima ventura


Signori, oggi il mio cuore è sì pieno di gaudio! I giapponesi, tra i milioni di invenzioni inutili o pseudo utili hanno avuto un vero colpo di genio: la camicia DEFINITIVA!
Quante volte ci siamo trovati privi di pezzoline per occhiali e quante volte abbiamo utilizzato abiti nostri (o altrui) per pulirli, con il rischio, nemmeno tanto remoto, di rigare le nostre preziose lenti?
Quante volte, con gli occhiali appannati, ci siamo dovuti destreggiare tra la nebbia o tra oggetti e persone dai contorni indefiniti, ostentando indifferenza e rischiando la vita o brutte figure?
Quante volte abbiamo pensato di rifarci il guardaroba e di comprare solo vestiti in morbida microfibra?
Da oggi possiamo dire “Basta!” a tutto ciò, agli occhiali che si sporcano e alle lenti appannate!

Perché i nostri amici del Sol Levante ci hanno donato questa:La splendida camicia-pulisci occhiali.



Per la modica cifra di poco più di 13.000 yen (che sono poco più di 112 euro) più spese di spedizione, potremo risolvere il nostro problema!

Qui il sito tradotto con GoogleTranslate.

Grazie, amici nipponici!

(Avvertenze: il modello che vedete nel sito NON è incluso nel prezzo)

Giocasta

lunedì 1 marzo 2010

La miopia in cucina: Tagliata di Petto D’anatra con succo di Arancia e Mirtilli rossi

Dato che anche l'occhio vuole la sua parte, cosa ne dite di metterci più gusto per riequilibrare?
Vi presentiamo la prima delle ricette pensate per noi miopi: tutte a base di ingredienti che giovano alla vista, ma soprattutto al palato... siete ancora qui a leggere? Su! Correre a procuarsi gli ingredienti per la...

Tagliata di Petto D’anatra con succo di Arancia e Mirtilli rossi (ricetta per 2 persone)


anatra miopiaIngredienti:

5 Arance rosse ( anche di più)
2 Vaschette di Mirtilli Rossi
2 Petti di Anatra
2 Cucchiai di cointreau

Avvertenza: bisogna fare attenzione al fatto che le vitamine dei Mirtilli e delle arance rosse sono piuttosto volatili, perciò le aggiungeremo in due tempi, una volta per l’aromatizzazione della carne ed una seconda per la chiusura del piatto.

Per prima cosa, bisogna prendere i petti di anatra e lasciarli per circa un'ora a mollo nel succo di arancia (devono esserne quasi interamente ricoperti).

Spremere due delle arance.

Centrifugare quasi tutti i mirtilli fino ad ottenerne un succo abbastanza omogeneo (in alternativa è possibile comprare direttamente il succo di mirtilli).

N.b.:
Fare attenzione a non far entrare troppo in contatto con l'aria i succhi per non far perdere loro le vitamine

Versare in una pentola parte del succo di arancia, il succo di mirtilli. Aggiungere il cointreau e bucce di arancia precedentemente lavate accuratamente e tagliate alla julienne e far cuocere a fuoco medio fino a che il composto non si sia addensato.

Prendere i 2 petti di Anatra, scaldare una piastra per bistecche ed, una volta calda, appoggiarvi sopra i due petti e lasciarli cuocere per due minuti (per la parte con la pelle) ed un solo minuto (per la parte con la carne esposta).
Quando hanno assunto un bel colorito dorato, toglierli dalla piastra per tagliarli, facendo attenzione a seguire il lato corto per seguire le fibre.

Dopo aver compiuto questa operazione, è possibile cuocere ancora un po' i petti di anatra sulla piastra, dopo averli però precedentemente immersi per qualche minuto nel succo d'arancia.

Togliere la pelle da ogni fetta e servire su piatto, aggiungere la crema di arance e mirtilli, diluita con del succo fresco di arancia. Guarnire con fette di arancia e mirtilli.

Vino consigliato: Morellino di Scansano


Buon appetito a tutti!


Talpa Miope

Poveri Miopi! Portare gli occhiali comporta dei grossi svantaggi. Vediamone alcuni. (4)

Stagione del "se fosse": Come sarebbero le nostre vite se gli occhiali da miope non fossero stati inventati.


Oggi mi sono chiesta come sarebbero le nostre vite se gli occhiali da miope non fossero stati inventati (Bonjour, monsieur de La Palice) e sono anche giunta ad una commuovente conclusione. Non volendo antincipare nulla... Iniziamo con la nostra storia.
Scaraventiamo il nostro miope in questo mondo fatto di nebbia e di oculisti che si occupano solo di ipermetropi, astigmatici, presbiti, scommesse clandestine, barbeque e can can (bau!). Insomma, di qualunque altra cosa, tranne che di salvare il nostro miope dalla sua esistenza priva di contorni ben definiti. Non è crudeltà gratuita del nostro oculista, sia chiaro. In questa ipotetica e tremenda realtà parallela immaginaria, i miopi non possono essere curati (se fossimo in un film, ci metterei una musichetta tipo: tadadadààààà, con zoom sul primissimo piano del volto sofferente del protagonista) e sono condannati finchè non subentra la presbiopia, che, come ogni buon miope sa perchè è l'unico vantaggio che ci donano i nostri occhi, ci colpisce molto più tardi rispetto ai "normali", poichè si tratta di una degenerazione contraria al nostro difetto visivo.
In questa realtà il miope si trova davanti a due strade: sedersi davanti ad un ottico ed aspettare pazientemente l'avvento della presbiopia (magari allietando i passanti con un banjo... Maledetto Freud, stavolta ti ho fregato! Pensavi che avrei detto "flauto" eh? Invece non l'ho detto!) oppure provare a vivere come una persona vera.
La seconda opzione è da temerari ed il nostro miope lo è.
"Only the BRAVE!" esclamerebbe un compiaciuto Gerry Scotti.
"Si rifà all'archetipo dell'eroe etico" direbbe un Freud.
"Ci sta troppo dentro!" direbbe un giovine scapestrato.
"Continui con la tua cavolo di storia che vogliamo vedere dove vuoi andare a parare, Giocasta?" penserete voi e non posso darvi torto!
Il nostro miope, più che rifarsi all'eroe etico, sente di rifarsi più che altro ad Omero o ad un D'Annunzio dei Notturni. Vaga a tentoni per un mondo che contorni non ha, sviluppando gli altri sensi (e pure il sesto, quindi vede la gente morta). Riconosce gli amici dalla voce o tastando loro il viso, ma soprattutto ogni giorno rischia la vita perchè non può guidare nessun mezzo. "E come fa?" penserete voi. É presto detto: il miope non può guidare perchè non ci vede, perciò si sposta con i mezzi pubblici. E come fa a prendere il numero giusto? Ovviamente fermandoli tutti e chiedendo al conducente. E se mentre sporge il braccio, prende in pieno un motociclista, ci credete che ne esca vincitore? Forse perderanno entrambi, ma il miope, a mio avviso di sicuro.
Per questo lancio a te, mio ottico di fiducia, un silenzioso ed accorato ringraziamento e sento di dovere anche a te la mia vita. Sei un po' come la mia seconda mamma. Solo con meno seno e più barba.

Giocasta

domenica 28 febbraio 2010

La miopia male può far in fondo al mar!

Ricollegandomi a un commento fatto a un post di Giocasta mi son chiesto come deve essere per un miope affrontare un escursione subacquea...

Nelle acque di Rimini deve, probabilmente, diventare un esperienza mistica, già perché i rifiuti, le scorie i pesci tri-occhiuti (si sono convinto di averne visti) devono assumere forme nuove e sconvolgenti che neanche James Cameron creatore e regista di Avatar poteva immaginare mentre s'immaginava Pandora e i Na'vi. L'inconveniente è che non riconoscendo in cosa si sta imbattendo il povero sommozzatore si ritrova poi probabilmente ingarbugliato in resti di varia natura lasciati da bagnanti incivili.

Ma la cosa che più mi lascia perplesso non è tanto l'immersione quanto la preparazione. Io povero miope mi trovo a dover affrontare la prima escursione nei fondali marini della località turistica dove mi trovo e già li nascono i primi problemi:

come metto la maschera e anche gli occhiali (segue contorsione con tentativi in posizioni degne di un acrobata circense per tentare in tutti i modi di far convivere i due elementi essenziali per la buona riuscita della mia gita submarina)
Rinunciando al primo punto e lasciando con stizza gli occhiali al loro destino sulla terra ferma mi trovo di fronte all'annoso problema d'identificare la posizione del mare in quelle lande sfuocate che ora mi attorniano.
La camminata già incerta a causa della scarsa visibilità ( e tolti gli occhiali per un miope sarebbe più semplice affrontare la tangenziale est di Milano contro mano con la nebbia di notte) viene resa ancor più difficoltosa dalla presenza ai piedi da quegli accessori che non sono parte del costume da papera di carnevale bensì le famigerate pinne con le quali molti sostengono sia più facile camminare all'indietro (vita facile direte voi tanto non ci vedi lo stesso...)
E non sono ancora entrato in acqua, se non fossi testardo a quest'ora avrei rinunciato! voglio andare oltre però, e avventurarmi tra i flutti per vedere i fondali e le creature marine...ecco...qua viene il bello.

I fondali! Come faccio a vedere i fondali cerco di percepirli con i sensi usati per orientarmi quando piove (vedi post di Giocasta) e le creature marine! ma quali?! io vedo solo delle masse informi che mi circondano e sfuggono e fuggono ben prima che io riesca quanto meno a capire che sono vicini a me...

Ma ecco che finalmente qualcosa di non ben definito si avvicina. "Ohh!" esclamo (merda, sto ingoiando l'acqua meglio pensare piuttosto che esclamare) la creatura si avvicina e penso magari si lascerà pure accarezzare e finalmente avrò dato un senso a questa gita. L'essere si avvicina sempre più e i contorni diventano sempre più nitidi, sempre più nitidi, sempre più nitidi..



Miope


sabato 27 febbraio 2010

Poveri Miopi! Portare gli occhiali comporta dei grossi svantaggi. Vediamone alcuni. (3)

Stagione estiva: sole abbagliante (a tratti devastante)



Oggi vorrei lamentarmi di un altro annoso problema che affligge il miope: la luce abbagliate del sole. Immaginetevi la scena: siamo in estate, fa caldo e c'è il sole. Un sole enorme, cocente. Mettiamo ancor più carne sul fuoco... che fame! E che voglia di grigliate all'aperto! "Per me una salamella, grazie!" e Freud mi guarda annuendo compiaciuto. Io gli mostro la lingua e penso "Ma chi cavolo lo ha invitato?". Scusate la divagazione, ora chiudo la parentesi e ricomincio. Dicevo: mettiamo ancora più carne sul fuoco: è l'una e il nostro povero miope ha davvero una pessima idea e decide di fare un giretto. Esce baldanzoso di casa ed il sole inclemente gli ferisce gli occhi. Il miope ha due possibilità di sopravvivere: essere dotato di occhiali da sole con le lenti graduate o essere dotato di faccia tosta e posizionare un paio di occhiali da sole sopra a quelli da vista. La prima soluzione porta seco anche un secondo problema, ovverosia dove riporre gli occhiali da vista mentre si è al di fuori degli edifici? E dove riporre gli occhiali da sole mentre si è all'interno degli edifici?? Un "non miope" se li sistemerrebbe semplicemente sulla testa. Un miope non può per le difficoltà logistiche di avere solo un paio di orecchie su cui appoggiare due paia di stanghette (ci ho provato: cadono e se non cadono pesano. In entrambi i casi danno noia -sto parlando ovviamente degli occhiali, non delle orecchie). Diventa dunque necessario portare con sè un portaocchiali.
Soluzioni definitive:
1) Uscire solo quando piove (si veda però in merito il mio post n.2);
2) Comprare un cane guida ed addestrarlo a portare gli occhiali (una sorta di enorme e morbido portaocchiali semovente);
3) Mettersi le lenti a contatto.

Giocasta